GUERRA CIVILE

– Mi scusi, vorrei avvisarla che sto per spararle.

– Prego, faccia pure.

– Guardi, la mia arma provoca ferite molto dolorose: ne è proprio sicuro?

– Ma si figuri, non è certo la prima volta.

– Senta, potrebbe spararmi lei invece, per primo, di modo che io poi possa ricambiare?

– Ma no, ma cosa dice… E poi, siete voi che ci avete invaso: tocca dunque a voi il primo attacco.

– Come, mi scusi? Siamo stati noi ad invadervi?!

– Certo: e come sempre, avete pubblicato tutto apertamente sul vostro sito, dopo aver ovviamente debitamente informato il nostro governo.

– Non so come scusarmi, guardi: contatterò immediatamente il comando, e chiariremo al più presto la situazione. Nel frattempo, la prego di scusare il nostro azzardo…

– Proporrei una soluzione, che le spiego di seguito: potremmo decidere di spararci contemporaneamente, per non creare imbarazzo a vicenda.

– È un’idea eccellente, atta a smorzare questa inutile tensione. Allora, comincia lei a contare?

– Ma no prego: cominci pure lei.

– Lei mi lusinga troppo: concediamoci una tregua, magari potremmo fare due passi lì, nei pressi del mercato nero.

– Concordo.

– Bene. Vada avanti lei, dato che non conosco la zona, nonostante i miei informatori.

– Non potrei mai. Vedere le mie spalle potrebbe metterla nell’imbarazzo di avere la possibilità di pugnalarmi alle spalle. Non siamo usi comportarci così grettamente da indurre il nemico a passi falsi, a porsi allo scoperto, e soprattutto a macchiarsi di gesti così vergognosi dal punto di vista della correttezza e del rispetto dei codici di guerra.

– Ha perfettamente ragione. Avanziamo insieme, a passo d’oca: siamo quasi allo zoo.

– Sì, sì, siamo quasi nella zona rossa.

– Vedo che avete molti cecchini appostati: complimenti per la logistica e la strategia.

– Anche voi ci avete colti di sorpresa, nonostante la chiarissima dichiarazione di guerra.

– Dovere.

– Sa, per noi è motivo di orgoglio ospitare sul nostro suolo i vostri luridi stivali.

– Anche noi abbiamo immenso piacere a prendere le vostre donne.

– Sta per scoccare l’ora del coprifuoco. Entrambi faremo rapporto, e ragionevolmente soprassederemo a questo nostro incontro fortuito, e solo di striscio sanguinario.

– Scorgo anch’io le ultime luci dell’imbrunire: sarà meglio rincasare nelle rispettive caserme per organizzare meglio gli agguati, e pianificare imboscate più adeguate al livello delle vostre truppe.

– Non posso che condividere il pensiero e l’intenzione.

– A domani, dunque.

– A domani!

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